martedì 27 gennaio 2009

27 gennaio 09 - Giornata della Memoria

Jazz On ha partecipato alla Giornata della Memoria con un minuto di silenzio durante le lezioni della Jazz On School.
Mai più l'Olocausto.

martedì 20 gennaio 2009

lunedì 5 gennaio 2009

Recensione Concerto a cura di Francesca Iurlaro

A-men
Era proprio il caso di dirlo, lunedì 29 dicembre 2008. Un nuova formazione composta da maestri e collaboratori di Jazz On si è esibita nella Chiesa di Casali D’Aschi. Sarà stato per una sorta di timore reverenziale o per l’ambiente particolarmente familiare, fatto sta che il quintetto (formato da Giuliano Graziani e Luca Restaino alle chitarre, Enzo Abbate alla tromba, Virgilio Contestabile al contrabbasso, Nico Di Loreto alla batteria) ha dato vita a un concerto-lezione degno di professionisti. Si respirava armonia, ad ascoltarli – e quale scopo più elevato di quello di esprimere l’armonia può prefiggersi un musicista? Standard in perfetto stile Pacific Jazz e relativi assoli si susseguivano con naturalezza, in un morbido contraltare: agli assoli sornioni di Enzo faceva eco il fraseggio elettrizzante di Luca, al pacato Nico si contrapponeva il contrabbasso inquieto di un quanto mai energico Virgilio; il tutto risolveva su Giuliano, perno e sintesi del quintetto.

Per una sera il jazz è sceso dal “piedistallo” - poiché attualmente, in Italia soprattutto, è erroneamente considerato un genere musicale d’élite – ed è tornato ad essere musica popolare, in ottemperanza alle sue origini. Per altro, grande soddisfazione è stata per il maestro G. Graziani avere al suo fianco Luca Restaino non più come allievo, ma come “collega”.

Visto il clima così familiare, azzeccata è stata la scelta dei pezzi, in particolare il tema del rapporto con il papà, affrontato secondo due sfaccettature, quella di “Song For My Father” di Horace Silver e quella di “Graziani e Suo Padre”, brano scritto nel 1994 da G. Graziani; tanto più quest’ultima scelta è risultata particolarmente felice, poiché ha esercitato un forte potere evocativo sui presenti, i quali conoscevano tutti il “papà” in questione.

Come le caratteristiche dei musicisti si contrastavano, così le atmosfere evocate erano quanto mai variopinte. Il tutto, in a mellow tone.

Francesca Iurlaro