lunedì 5 gennaio 2009

Recensione Concerto a cura di Francesca Iurlaro

A-men
Era proprio il caso di dirlo, lunedì 29 dicembre 2008. Un nuova formazione composta da maestri e collaboratori di Jazz On si è esibita nella Chiesa di Casali D’Aschi. Sarà stato per una sorta di timore reverenziale o per l’ambiente particolarmente familiare, fatto sta che il quintetto (formato da Giuliano Graziani e Luca Restaino alle chitarre, Enzo Abbate alla tromba, Virgilio Contestabile al contrabbasso, Nico Di Loreto alla batteria) ha dato vita a un concerto-lezione degno di professionisti. Si respirava armonia, ad ascoltarli – e quale scopo più elevato di quello di esprimere l’armonia può prefiggersi un musicista? Standard in perfetto stile Pacific Jazz e relativi assoli si susseguivano con naturalezza, in un morbido contraltare: agli assoli sornioni di Enzo faceva eco il fraseggio elettrizzante di Luca, al pacato Nico si contrapponeva il contrabbasso inquieto di un quanto mai energico Virgilio; il tutto risolveva su Giuliano, perno e sintesi del quintetto.

Per una sera il jazz è sceso dal “piedistallo” - poiché attualmente, in Italia soprattutto, è erroneamente considerato un genere musicale d’élite – ed è tornato ad essere musica popolare, in ottemperanza alle sue origini. Per altro, grande soddisfazione è stata per il maestro G. Graziani avere al suo fianco Luca Restaino non più come allievo, ma come “collega”.

Visto il clima così familiare, azzeccata è stata la scelta dei pezzi, in particolare il tema del rapporto con il papà, affrontato secondo due sfaccettature, quella di “Song For My Father” di Horace Silver e quella di “Graziani e Suo Padre”, brano scritto nel 1994 da G. Graziani; tanto più quest’ultima scelta è risultata particolarmente felice, poiché ha esercitato un forte potere evocativo sui presenti, i quali conoscevano tutti il “papà” in questione.

Come le caratteristiche dei musicisti si contrastavano, così le atmosfere evocate erano quanto mai variopinte. Il tutto, in a mellow tone.

Francesca Iurlaro

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