martedì 1 settembre 2009

1 settembre 2009: oggi Jazz On compie 20 anni

L'inizio, come tutti gli inizi, fu esaltante.

1, 2 3 settembre 1989: Jazz On Festival prima edizione della rassegna di musica Afroamericana.

Tre giorni e tre notti praticamente senza dormire: al mattino in redazione per l'uscita del giornalino con le notizie sul festival, al pomeriggio i seminari di improvvisazione con Mauro Verrone, le conferenze con Valerio Corzani di Radio 3, le lezioni con Tony Scott, poi c'era la mostra fotografica di Fabrizio Persia aperta 12 ore al giorno. Alle 20 i concerti al Centro Servizi Culturali, due gruppi per sera: Tony Scott l'Americano di origini siciliane amico di Charlie Parker a raccontarci quella storia e noi lì a bocca aperta, e poi i giovani dell'area romana: Bsaa sextet, Silent Circus, il duo Graziani Mastropietro (si suonavo pure io) ad alternarsi sul piccolo palco dell'auditorium, infine Satta e Salis (concerto memorabile) con 250 persone dentro il CSC stipate l'una sull'altra ed altre 2 o 300 fuori che non potevano entrare ma non si muovevano da lì fino alla fine e poi tutti al Blues Cafè a fare jam session.

Voglio ricordare gli artefici di quella esperienza: Antonio Peduzzi (allora funzionario del CSC), Toto Capassi (nel ruolo di general manager) Daniele Di Biase, Loredana Tacconella, Candida Alfidi, Paola Falcionelli, Fabrizio Persia, Peppe Pantaleo (grafica).
Poi il gruppo si allrgò arrivarono Stefano Cataldi, Mino Ampolo, Libero Liberale Maria Pia Bonanni, Lucio Secondini, Giovanna D'Ascanio, Stefania Menichella, Ernesto Papa, fino ad Enzo Abbate, Virgilio Contestabile, Valerio Babbo e potrei continuare ancora a lungo.

La storia di Jazz On ve la potete leggere in una pagina di questo blog: non vi voglio tediare con estenuanti racconti ed inutili auto celebrazioni.

Lasciatemi solo qualche considerazione visto che, essendo l'ideatore e "legale rappresentante", non posso e non voglio sottrarmi all'incombenza.

Una storia di 20 anni è fatta di cose buone cose meno buone: delle cose buone non è necessario parlare, delle cose meno buone non è questa la sede per parlarne, ma in ogni caso me ne assumo l'intera responsabilità.

Detto questo penso comunque di essere riuscito a salvaguardare l'identità e l'indipendenza della associazione mantenendone intatta l'impostazione iniziale: contribuire a cambiare la società divulgando, diffondendo "dal basso" la cultura (nel nostro caso la cultura musicale) anche a costo di "isolare" Jazz On da certi ambiti istituzionali che intendono la cultura come un veicolo di promozione personale che francamente non ci interessa.

E' indubbio che Jazz On abbia contribuito fortemente al diffondersi nel nostro comprensorio della pratica musicale in ambito jazz blues visto l'enorme diffondersi di manifestazioni (magari culinarie) dove vengono fatti esibire gruppi di blues e jazz (il primo gruppo ad esibirsi per strada, davanti al Gran Caffè, fu il Jazz On Quintet con la cantante Cristiana Mastropietro 1990) ed ancora visto il gran numero di esperienze didattiche nate come emulazione di Jazz On School dove si insegna principalmente la musica moderna e jazz. E tutto ciò alla faccia di chi afferma che la nostra è posizione marginale!

Personalmente, al di la dei risultati ottenuti, ho sempre cercato di trasmettere ai miei allievi ed ai musicisti che hanno suonato con me l'entusiasmo e la passione per la musica (tutta la musica non solo il jazz) che poi è il mio modo di intendere l'esistenza.

Io continuerò su questa strada .... .... e pure Jazz On

Buon compleanno a Jazz On e un caro saluto a tutti (avversari compresi)

Giuliano Graziani

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